Duomo di Acireale

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Questo Gesù è la pietra che, scartata da voi, costruttori, è diventata testata d’angolo.

Atti degli Apostoli, 4 11

Rivolta per sua collocazione alla città di cui è cuore geografico, la cattedrale di Maria Santissima Annunziata, frutto della volontà popolare agli inizi del XV secolo, è tuttora il luogo fisico e simbolico in cui l’intera comunità di Acireale può riconoscersi. Si avverte oggi la necessità di riconfigurarne gli spazi in accordo con le nuove esigenze espresse dal Concilio Vaticano II, estendendone allo stesso tempo l’accessibilità a tutti i fedeli.

In giallo: demolizioni e rimozioni. In rosso: ricollocamenti e nuovi poli liturgici.

L’adeguamento liturgico della cattedrale, volto a promuovere una più diretta partecipazione dell’assemblea alla celebrazione, è caratterizzato da un decongestionamento degli spazi grazie a nuovi varchi e scale più ampie, ma soprattutto dalla riorganizzazione dei poli liturgici. La rimozione della balaustra e l’avanzamento dell’altare e dell’ambone instaurano un rinnovato rapporto tra il presbiterio e la navata, e analogamente tra il clero e la comunità della diocesi, che ritrova nella cattedrale il luogo privilegiato di incontro con Dio.

 
 

Nella riorganizzazione proposta dello spazio presbiteriale altare, ambone e cattedra diventano luoghi autonomi e di per sé significanti ma, in quanto parti di un progetto organico e globale, posti tra loro in relazione dall’uso dei materiali e da un linguaggio architettonico comune che ne rende manifesta l’interrelazione sottesa all’articolazione rituale. I diversi volumi in pietra sono arricchiti da un costante, seppur discreto, rimando ad un’idea tessile che li lega all’opera pensata dall’artista per questo spazio: due lunghi arazzi che in modo misurato segnano i passaggi, nuovamente aperti, tra il presbiterio e le absidiole laterali.

 

Luciano Fabro, Lo spirato, 1968–1973,

200×90×30 cm

 

Sfuggire a «mera sontuosità» (Sacrosanctum Concilium, 34) e annullare la separazione tra i diversi protagonisti del rito, sottolineando come il significato e il messaggio della celebrazione si estendano nel tempo e nello spazio: queste le ragioni che hanno guidato l’artista nel concepire e collocare la sua opera. I due arazzi traslucidi proposti dall’artista, installati in corrispondenza dei passaggi riaperti tra presbiterio e absidiole, per la loro collocazione a latere introducono in maniera misurata l’arte nella liturgia, rispettando ed enfatizzando la centralità della celebrazione e dell’altare.

 

Beato Angelico, Cristo deriso, Firenze, 1438–1440

 

Sui bordi del tessuto sono ricamati i gesti delle mani dei santi e di altri personaggi che popolano, negli affreschi o come statue, la cattedrale. Riferendosi alla tradizione iconografica della mano parlante ricordano l’importanza di rendere il Verbo accessibile, rappresentando anche la connessione tra sacro e quotidiano, come simbolo di invito, di rivelazione e di speranza.

 
 

A fronte di forme architettoniche sobrie, affini a un ideale di nobile semplicità, sono la scelta dei materiali – pietra arenaria bianca, legno massello di ebano, ottone spazzolato – e il pregio di dettagli e lavorazioni a elevare i poli liturgici. La lavorazione con scanalature simili a un drappeggio attraversa tutte le superfici in pietra, cercando un rapporto coi nuovi arazzi e con le lesene e modanature della cattedrale, alludendo a una dialettica tra forza e leggerezza che trascende le proprietà fisiche dei materiali stessi.

Il nuovo altare, sollevato da un bema anch’esso in pietra, presenta una finitura liscia sulla mensa e una scanalata sul corpo, come se fosse avvolto da un sudario pietrificato. Sul lato est una lieve incisione rivela la presenza delle reliquie. L’ambone, luogo sopraelevato per eccellenza (pergamon), si erge su tre gradini. La riflessione sul significato della cattedra si esprime infine attraverso la dicotomia tra monumentalità dello schienale e umiltà della seduta.

 

23.14
Renovation of the cathedral of Maria Santissima Annunziata
Two-stage open competition

Location: piazza Duomo, Acireale (Catania), Italy
Year: 2023
Floor area: 1100 m²
Construction cost: 400,000 €
Status: finalist, unbuilt

Client: Conferenza Episcopale Italiana, Diocesi di Acireale
Design: Bice Ghetti, Valerio Poltrini, Renato Righi
Artist: Ellie Ivanova
Liturgical consultant: Norberto Valli
Collaborators: Brenda Malatesta, Giulia Pasini
Visualisation, cost analysis: Valerio Poltrini
Text: Bice Ghetti
Material samples: Falegnameria Geo, Marmocasa

Progetto Poltrini, CEI, 21 febbraio 2024
Il presbiterio si dilata nella prossimità, CEI, 13 giugno 2024

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