Piazza san Giovanni

7th prize

7th prize

La piazza è luogo di riunioni, di spettacoli, di prediche, di cerimonie, di processioni, nonché il luogo privilegiato dello scambio e dell’attività commerciale, del contatto della comunità con il mondo esterno, dell’informazione in quanto simbolo materializzato della storia pubblica di quella comunità. Pertanto dal punto di vista culturale storico, scientifico, le piazze prodotte nell’ambito della cultura urbana dell’Occidente costituiscono lo spazio formale della comunità insediata, il nucleo spaziale ove si realizza l’intersezione di storia civile, movimenti culturali, tendenze artistiche, cultura materiale, immaginazione collettiva, proiezioni simboliche, ritualità consolidate, tradizioni popolari e consuetudini comportamentali.

C. Dardi, Place d’Italie, in Agorà, n. 1, Roma 1987

In blu: pianta della chiesa di S. Giovanni
In rosso: pianta della nuova piazza

Il progetto per la nuova piazza di Amatrice deve assolvere allo stesso tempo molteplici finalità: il recupero della memoria della chiesa scomparsa, la definizione di un nuovo luogo identitario che sia all’altezza del suo ruolo urbano, nonché ovviamente il soddisfacimento delle varie esigenze funzionali di uno spazio pubblico contemporaneo, come per esempio la flessibilità, l’accessibilità e la stimolazione della socialità.

Abbiamo immaginato una piazza composta da due elementi principali: un basamento in calcestruzzo bianco e una facciata in legno. Il basamento definisce gli spazi e indirizza i flussi, la facciata assume invece un ruolo monumentale fungendo a seconda delle occasioni da scenografia o da bacheca, da pulpito o da manifesto.

L’immagine del progetto affonda le radici nella memoria della chiesa di san Giovanni. I nuovi terrazzamenti ricalcano la sezione della chiesa con i suoi tre livelli distinti: in basso l’assemblea, al centro il presbiterio e in alto il coro semicircolare. I setti posti a limite dello spazio pedonale restituiscono la larghezza originaria della navata, mentre le sue nicchie sono suggerite dalla facciata a sud della piazza. Infine un palcoscenico in legno recupera la posizione e il ruolo dell’altare.

Tra la fine dell’impero romano e il tardo rinascimento si è cessato, per svariate ragioni, di costruire teatri. Gli spettacoli, sia quelli sacri che quelli profani, si svolgevano in luoghi pubblici già esistenti – prevalentemente le chiese e le piazze –, con l’ausilio di scenografie temporanee dalla forma di altari, di gradonate, di torri e di carri. Esempi celebri sono la Passione di Lucerna, quella di Valenciennes, nonché le scenografie di Brunelleschi per san Felice in Piazza.

Renward Cysat, Passione di Lucerna, Svizzera, 1583

Qualità principale di queste rappresentazioni – dopo la provvisorietà e il carattere pubblico – è la struttura paratattica: non è la scena a cambiare sullo stesso palco, al contrario sono precedentemente allestite le diverse scene, e sia attori che spettatori devono seguire lo sviluppo della narrazione spostandosi da una stazione all’altra. Ciò comporta uno stretto legame tra attore e spettatore, tra la rappresentazione e il luogo in cui si svolge.

Con questo riferimento abbiamo organizzato la nuova piazza in una sequenza di spazi ciascuno con un carattere differente, posti a quote diverse e comunicanti tra loro a volte con scale, a volte con rampe, altre solo con lo sguardo.

Questo percorso è accompagnato da una grande parete in listelli di legno, contenente al suo interno spazi – come il pulpito – e simboli – come l’iscrizione luminosa di un verso di Celestino Ciaralli. Nel tempo la parete può trasformarsi con l’aggiunta di opere d’arte, schermi, manifesti pubblicitari per mostre e spettacoli.

Anche a terra sono presenti dei simboli, come le piccole tessere di specchio incastonate nel pavimento, una per ogni vittima del terremoto, nonché il lapidarium che espone i frammenti della chiesa a fianco della rovina del suo campanile.

22.36
Public space on the site of the former church of S. Giovanni
Two-stage open competition

Location: piazza Cacciatori del Tevere, Amatrice (Rieti), Italy
Year: 2022–2023
Site area: 900 m²
Construction cost: 700,000 €
Status: 7th prize, unbuilt

Client: Comune di Amatrice, Fondazione MAXXI, Ufficio speciale ricostruzione Lazio
Design: Andrea Dentoni, Valerio Poltrini
Visualisation, text: Valerio Poltrini

Previous
Previous

Museum of public housing

Next
Next

Legnago centro